Il poliestere è il materiale che maggiormente utilizziamo nella realizzazione delle etichette, considerate un elemento secondario, “di contorno”. Talvolta però possono diventare quel dettaglio che valorizza il design complessivo di un prodotto.
Di solito tendiamo a trascurarla, ma il design di un prodotto dipende anche da un’eventuale etichetta, che può attirare l’attenzione grazie ai propri colori, alla grafica, alle sensazioni tattili che sa trasmettere.
Esistono diversi modi per definire questo tipo di soluzione: dai termini “professionali” come etichette tecniche o label, a termini più inventivi come policarbonati, adesivi, frontalini, lexan.
Probabilmente anche questa varietà lessicale testimonia una non precisa identità, il fatto che l’etichetta sia considerata un prodotto secondario. Eppure, anche nella loro semplicità, le etichette devono rispondere a specifiche esigenze di durata nel tempo, anche in campi di applicazione outdoor piuttosto gravosi e impegnativi.
Etichette in poliestere o policarbonato
Anche le etichette quindi devono essere ben pensate, scegliendo il materiale più adeguato, curando la progettazione grafica e in seguito il tipo di stampa.
La quasi totalità delle nostre etichette sono realizzate in poliestere oppure in policarbonato. Sintetizzando sono entrambi dei polimeri plastici di grande durata e resistenza agli agenti aggressivi.
Con il poliestere la resistenza chimica superficiale è maggiore, per cui di solito la nostra preferenza va verso quest’ultimo materiale.
Una caratteristica fondamentale è che entrambi sono materiali trasparenti, sui quali si stampa in vetrofania la grafica, ossia sul lato opposto.
In questo modo il prodotto sarà molto più resistente all’usura, proprio perché l’inchiostro si trova nella faccia posteriore del materiale.
Partendo da materiali trasparenti, inoltre, è possibile, a differenza di altri già colorati e più economici, avere delle aree trasparenti per led o display.
Vi è anche la possibilità di realizzare etichette semplici in Pvc: una soluzione poco impegnativa e molto economica. Il Pvc è un materiale già adesivo sul lato posteriore, quindi va stampato, in digitale o con processo serigrafico, sul lato frontale. In questi casi, quindi, la stampa potrebbe usurarsi e graffiarsi nel corso del tempo.
Etichette in poliestere: finiture disponibili
Per realizzare le etichette utilizziamo lo stesso poliestere impiegato per le tastiere a membrana, disponibile in diverse finiture: goffrato, antiriflesso, lucido. Per ottenere un particolare effetto decorativo, talvolta usiamo un poliestere con finitura superficiale spazzolata.
Questa finitura in abbinamento a uno specifico inchiostro serigrafico metallizzato, fa sembrare che l’etichetta sia realizzata in acciaio spazzolato. Un effetto brillante e molto accattivante dal punto di vista visivo.
Se le etichette sono esposte ad ambienti difficili, si sceglieranno particolari tipi di poliestere. Ad esempio, per proteggerle da un elevato irraggiamento solare, consiglieremo l’impiego di un poliestere dotato di filtro anti-UV.
L’utilizzo del biadesivo
Da quanto detto finora si sarà intuito che le etichette in poliestere possono venire stampate sia in digitale che in serigrafia.
L’etichetta però di base non è adesiva, quindi deve essere laminato un biadesivo.
Nel mercato sono disponibili biadesivi sia generici, per plastiche e metalli, sia più specifici per materiali difficili, verniciati, bucciati, rugosi, ecc. Normalmente il tipo di biadesivo viene scelto sulla base del materiale su cui verrà posizionata l’etichetta e del campo di applicazione.
Un esempio applicativo
Tra le molte soluzioni realizzate abbiamo studiato anche delle etichette applicate su motori di e-bike, per le quali abbiamo consigliato un poliestere dotato di filtro UV e testato l’adesivo sulla verniciatura a polveri del carter del motore elettrico.