In occasione dell’8 marzo presentiamo un’intervista a due nostre collaboratrici dell’Ufficio acquisti: la responsabile Sonia e la collega Amanjot che svolge anche funzioni di receptionist. Un breve dialogo a due voci per mettere in luce le esperienze e le opinioni femminili nel mondo del lavoro.
Festeggia la “Festa delle Donne”? Cosa significa per lei questa giornata e perché?
Sonia Dal Maso: Non la festeggio perché secondo me è stata svuotata completamente di significato.
Amanjot Kaur: Più che una festa la considero una data importante per celebrare i diritti delle donne, per onorare le donne che hanno fatto la differenza nella storia. Si tratta di un’occasione per promuovere l’empowerment femminile.
Può raccontarci brevemente il suo percorso professionale e descrivere le principali responsabilità del suo ruolo all’interno di MCS?
SDM: Sono entrata in MCS perché avevo chiuso il rapporto di lavoro con l’azienda dove lavoravo prima. Possiamo dire che la scelta di MCS è stata naturale, in un certo senso, dato che sono la sorella di Manuela Dal Maso, moglie di Giorgio Vignaga, fondatore dell’azienda.
Sono entrata inizialmente nel reparto assemblaggio, dove ho potuto conoscere tutti i processi dell’azienda. Poi progressivamente ho iniziato a seguire sempre più l’area acquisti e oggi gestisco l’Ufficio acquisti.
Da un po’ di tempo a questa parte Alessandro Vignaga mi ha dato anche il compito di pianificare, assieme ai colleghi della produzione, le consegne ai clienti. Infine sto istruendo Kaur Amanjot a diventare la mia sostituta, perché a ottobre di quest’anno o ad agosto dell’anno prossimo andrò in pensione.
AK: Sono entrata in MCS due anni fa come addetta all’assemblaggio. Siccome ho fatto la scuola di ragioneria e sto ancora studiando in quest’ambito, Alessandro e Valeria mi hanno proposto un percorso di crescita verso funzioni più impiegatizie.
Seguo infatti anche la reception e da gennaio di quest’anno sono apprendista presso l’Ufficio acquisti. Infine mi occupo delle traduzioni della sezione inglese del sito web.
Quali sono le principali sfide che, secondo lei, le donne devono ancora affrontare nel mondo del lavoro?
SDM: Sebbene siamo nel 2024 la donna deve ancora confrontarsi con il preconcetto che è compito suo occuparsi dei figli e della famiglia, e comunque vi è sempre una valutazione diversa tra uomo e donna che si riflette anche nelle retribuzioni. Desidero sottolineare però che in MCS non vi sono questi problemi.
AK: In caso di assunzione le donne sono ancora discriminate per il fattore della potenziale maternità. Nei ruoli di leadership in ambito aziendale o istituzionale le donne sono ancora sottorappresentate. Ve ne sono, ma ancora poche rispetto agli uomini.
La presenza femminile come influenza l’ambiente lavorativo, a suo parere?
SDM: Secondo me una donna ha una mente più aperta e più versatile, caratteristiche che possono essere vantaggiose in un gruppo di lavoro. Le donne inoltre tendono di più al multitasking rispetto agli uomini.
AK: A mio avviso una donna è più innovativa e inclusiva. È molto più portata a lavorare in gruppo, che arricchisce con prospettive uniche e capacità di problem-solving.
Come gestisce l’equilibrio tra vita professionale e vita personale? Ha strategie o consigli da condividere?
SDM: Ho un lavoro che mi piace e mi coinvolge molto, ma sono sempre riuscita a ritagliarmi del tempo libero, a riservarmi degli spazi personali nei weekend. Penso però che sia una capacità molto soggettiva, legata al proprio carattere personale.
AK: Per ora non vivo questo aspetto come un problema. Posso solo suggerire che secondo me è essenziale la comunicazione e la condivisione delle proprie necessità, sia nell’ambito professionale che in quello privato.
Ritiene che MCS abbia supportato e supporti la sua crescita professionale? In che modo?
SDM: Sì certo. Quando sono entrata in azienda provenivo da un altro settore e nella prima fase ho lavorato nel reparto assemblaggio in modo da conoscere tutti i prodotti e le procedure interne di MCS, dopodiché sono passata all’Ufficio acquisti dove mi hanno supportata per capire i materiali, i componenti e soprattutto le esigenze dei clienti. Sono sempre stata affiancata da qualcuno e ho avuto sempre risposte positive da parte della Direzione.
AK: Ho sempre trovato disponibilità dal punto di vista lavorativo e ho potuto esprimere tranquillamente i miei obiettivi. Dopo il confronto con Alessandro e Valeria Vignaga, questi mi hanno proposto di gestire le traduzioni del sito web e di imparare le procedure dell’Ufficio acquisti dalla signora Dal Maso. In MCS ho trovato persone accoglienti. Gli stessi Alessandro e Valeria sono persone sempre disponibili all’ascolto.
C’è un messaggio che vorrebbe lasciare a ragazze o donne che stanno iniziando la loro carriera ora? C’è un suggerimento, un insegnamento o una frase che l’ha particolarmente ispirata nel suo percorso?
SDM: Occorre avere impegno, costanza e la voglia di imparare. Bisogna saper mettersi in gioco in continuazione. Nella precedente azienda lavoravo nell’Ufficio commerciale eppure in MCS sono partita dal reparto assemblaggio per poter imparare con gradualità tutto ciò che nel tempo si è trasformato in un vero e proprio bagaglio professionale.
È importante crearsi un proprio bagaglio di esperienza. A mio avviso la gavetta dà le basi per costruire la propria carriera lavorativa.
AK: Quando feci il colloquio per entrare in MCS, mi colpì ciò che disse Alessandro Vignaga, il quale ripeté la frase di Steve Jobs “stay hungry, stay foolish”, ossia “siate affamati, siate folli”. Per me questa frase invita a credere in sè stessi, a perseguire con determinazione i propri obiettivi.
Occorre sfruttare ogni occasione per imparare qualcosa di nuovo. Una persona non si deve limitare per la paura di fallire: il fallimento non è altro che una nuova opportunità per conoscere, capire e imparare una cosa nuova.
Quali cambiamenti si aspetta o spera di vedere in futuro per quanto riguarda il ruolo delle donne nel mondo del lavoro?
SDM: Che si arrivi a un punto in cui non vi siano più differenze di valutazione, in cui la donna non venga sottovalutata solo per il fatto di essere tale: molto è stato fatto, ma rimane ancora molto da fare.
AK: Facendo riferimento a una precedente riposta, mi auguro che si aprano più porte per le donne: nella leadership delle organizzazioni, per quanto riguarda la rappresentanza politica, ecc.
Ritengo molto importante inoltre l’istruzione e la scuola, soprattutto per certe aree del mondo, perché l’istruzione apre la mente, ti aiuta a vedere le cose sotto diverse prospettive, a capire che la donna non è nata solo per stare in casa ad accudire i figli.